La consapevolezza dell' essere single.

 


Diciamolo. Tornare single è un pò come tornare adolescenti. In meno che non si dica ti ritrovi a vivere l'altalena di emozioni bipolari che vivevi ai tempi del liceo. Ti svegli con il mondo in mano e ti butti sul letto, alla sera, con addosso la pesantezza dei sensi di colpa, delle sconfitte e dei fallimenti sentimentali delle ultime 24 ore.


Essere single è bello, continui a ripetertelo e continuano a ripetertelo tutti, e tu te ne stai a poco a poco convincendo, prendendo le distanze da quella relazione conclusa, che adesso vedi con il giusto distacco, dando il corretto nome alle cose che ti hanno portata a questo punto.


E' bella la sensazione di sentirsi di nuovo me, di non dover pensare in due, di trascorrere la giornata senza litigare per qualsiasi cosa. Mi piace non dover dare spiegazioni per una mia mancanza o un mio colpo di testa.


Insomma la libertà è uno dei motivi per cui continuo a restare single.


Ci sarebbero invece altri mille motivi per cui lo status di cui sopra mi rende emotivamente instabile.


Iniziamo con il dire che, noi donne non siamo fatte per essere single e godercela. Noi siamo più per cercare sempre e comunque complicazioni. Questa mancanza di relax emotivo fa sì che io viva gli uomini con una profonda ansia da prestazione e, ad ogni incontro, la voglia di lasciarsi andare al piacere, senza freni e limiti, si scontra con quella parte di me ancora ferma al modus operandi di chi sta insieme da tempo, quello in cui al sesso sfrenato seguono lunghe coccole e abbracci, fatti di silenzi colmi di affetto.


Il sesso senza legami è come la nutella, sul momento affogheresti nel barattolo, chiudendotici dentro, un momento dopo guardi quel barattolo con la tristezza e la consapevolezza che se lo avessi mangiato con meno ingordigia adesso ne avresti ancora un po' e non avresti quel gran mal di pancia.


Se sei single e incontri un uomo, al coito segue il rumore della sua lampo tirata su e un silenzio che tu vorresti riempire con uno sbagliatissimo "Allora ci rivediamo domani?"


Perché le coccole post coito nessun uomo le considera nel suo algoritmo, a meno che non le inserisca in modo forzato se vive una relazione. Altrimenti, l'unica coccola la riserva a se stesso, accendendosi una sigaretta e riprendendosi dall'orgasmo, in silenzio.

E' quel silenzio che destabilizza, il silenzio che tu continui a riempire di mille cose che non esistono. Di cose che tu vorresti lui dicesse, facesse. Così ti ritrovi a riempirlo tu, a volere ancora nutella e a sentirti in colpa, per non riuscire a sopravvivere alle relazioni fugaci in silenzio, senza fare domande inutili, senza chiederti perché, senza riuscire a viverti il momento per quello che è: un attacco di gola, e niente di più.
 

Commenti

Nicola Rizzuti ha detto…
Imparare a giocare a poker (da un professionista) ti aiuterebbe molto

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